Non tutto il vino Prosecco è “spumante”, intendiamo dire con le bollicine e la spuma. Anche se, il 90% dei vini Prosecco sono spumanti.

Il Prosecco ha una lunga storia, già lo si conosceva – almeno il vitigno “Glera – ai tempi dell’impero Romano D’occidente, circa duemila anni fa.

All’epoca, il Prosecco era “tranquillo” come si definisce oggi questo vino quando non ha bollicine, quindi fermo.

Il termine “spumante” non è un privilegio attribuito unicamente al vino Prosecco, perché tutti i vini bollicine con spuma sono “spumanti”.

Per fare un esempio chiarificatore, lo Champagne è uno spumante, e questa è l’unica caratteristica che accomuna i due vini. Perché provengono da uve e zone diverse.

Perciò riassumendo, il termine “spumante” rappresenta una “famiglia” di vini bollicine con la spuma. Ma adesso vediamo come si creano le famose bollicine con la spuma del Prosecco.

Dopo aver capito cosa si intende per “spumante, vediamo come si crea.

 

Come si fa il Prosecco Spumante?

Dopo la raccolta, l’uva viene pressata delicatamente per ottenere il mosto.  Il mosto viene riposto in speciali botti a una temperatura di 14 gradi circa.

Le botti consentono al mosto di mantenere le proprietà organolettiche, come sapore, profumo, colore.

Per produrre il famoso Prosecco spumante si usa il metodo “Martinotti – Charmat”.

Il mosto viene messo dentro un’autoclave per un mese, durante questo processo si crea la spuma, infatti qui il Prosecco inizia il processo delle bollicine.

A questo punto, dopo la fermentazione all’interno dell’autoclave, si ottiene una seconda fermentazione grazie all’aggiunta di lieviti e zucchero di canna.

Segue poi l’imbottigliamento, e per ciò che riguarda il Prosecco DOCG (di origine controllata e garantita) viene messa al collo della bottiglia la “fascetta si Stato”, che ne garantisce l’originalità.

La fascetta di Stato viene applicata solo per il Prosecco Superiore DOCG.

Speriamo che l’articolo ti sia stato utile e…

Cin Cin a tutti da Contidoro